La strage delle morti sul lavoro non si ferma. Dopo la tragica morte avvenuta tre giorni fa in una fabbrica tessile di Parto, della giovane operaia Luana D'Orazio e dopo l'infortunio mortale di ieri a Busto Arsizio in cui ha perso la vita Cristian Martinelli, anche oggi nella ricca e “avanzata” Lombardia in provincia di Bergamo è morto un altro lavoratore in un cantiere, schiacciato da un blocco di cemento. A tutte le loro famiglie, esprimiamo profondo cordoglio.
Nonostante i progressi tecnologici degli ultimi decenni, si continua a morire di lavoro. Non è più possibile parlare di incidenti, la salute e la sicurezza sul lavoro e in tutti i luoghi di lavoro deve diventare una priorità di tutti e non può essere considerata dalle aziende un costo, una variabile dipendente del profitto, anche e soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica.
Occorre che il governo nazionale veicoli le ingenti risorse per il rinnovamento tecnologico e la transizione ecologica, previsti nel piano nazionale di ripresa e di resilienza, in modo che le aziende investano strumenti e risorse nell'adozione di misure di sicurezza più avanzate e in una trasformazione dell'organizzazione di lavoro attenta a preservare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
Occorre anche rafforzare gli organismi pubblici di controllo, dagli Ispettori del Lavoro, ai dipartimenti del lavoro delle Aziende Sanitarie del Territorio, oggi del tutto insufficienti - per scarsità di risorse - a svolgere il proprio ruolo di vigilanza.
Come delegati sindacali e in particolare come rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, rinnoviamo il nostro impegno nell'azione sindacale quotidiana nella nostra azienda e auspichiamo l'avvio di una vera e propria vertenza nazionale intercategoriale e confederale per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a prescindere dagli inquadramenti contrattuali. E' una lotta che riguarda tutte e tutti.
Segrate, 6 maggio 2021
RLS e RSU IBM di Milano e Segrate